A Gloria del Gran Maestro dell’Universo e del Nostro Protettore San Teobaldo

 

Un Rito Forestale

(Impressioni a margine della Vendita Carbonara dei “Forestieres du Mont H….”
tenutasi il 21.05.2000 nei boschi di P….., Francia).  

L… F…….

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Fratelli e Cugini si ritrovano in un luogo appartato del bosco, indossando le loro tuniche ed il grembiule da Carbonai, zoccoli di legno ‘a piedi e ognuno con la propria accetta, mentre le Buone Cugine accendono le torce che, all’unisono, daranno vita al Fuoco Sacro. In Processione, lentamente, preceduti dal Cugino Maestro (CM) e dalle moderne vestali, i Buoni Cugini si dirigono nella foresta, al luogo convenuto, dove si terrà la Baracca. 
Mentre il Cugino Maestro si posiziona all’Oriente (?), 4 Cugini anziani si situano all’interno delle loro “Capanne”, rappresentate da rozze costruzioni in legno con funzioni, rispettivamente, (partendo dall’Oriente e girando in senso orario) di Cugino Mercante, Cugino Orso, Cugino Esperto e Cugino Vivandiere, ogni capanna essendo localizzata ai quattro vertici di un quadrato iscritto nel cerchio, con all’Oriente (?) il CM e all’Occidente, in prossimità dell’ingresso della Baracca,  i due Cugini Copritori.  
La Baracca avviene in un Luco, o chiarìa, all’interno del bosco, di forma circolare, col fuoco sacro al centro, le pareti rappresentate dalla foresta circostante ed il soffitto dal cielo stellato.Al centro, accanto al fuoco, un ceppo sul quale sono infisse delle scuri, un’incudine e, poco distante, un tronco sramato. 
Mentre le Cugine contemporaneamente, ad un’ordine del CM accendono il fuoco, uno dei Cugini copritori tegola gli ospiti, ognuno secondo il proprio grado massonico e, consegnando loro due bastoncini di legno scortecciato li invita a sedere. Essi prendono posto con gli altri Cugini, in cerchio attorno al fuoco. 
Il CM invita poi i convenuti a porre un piccolo pezzettino di legno, o una foglia, sotto le proprie vesti, a contatto diretto con la persona, a simboleggiare l’unione profonda tra l’uomo e la natura che si spera di realizzare nel corso della cerimonia, e ordina al Cugino Esperto di tracciare il Cerchio Magico, con una speciale pertica, ad una conveniente distanza sull’esterno del cerchio dei convenuti. Il Cugino Esperto esegue, deambulando in senso orario.I convenuti poi, iniziando dal Cugino Copritore di Nord, si scambiano vicendevolmente l’abbraccio rituale, simile per molti versi ai c.p. d. f. della massoneria. 
Il CM inizia poi le domande necessarie all’apertura della Baracca, anch’esse alquanto simili alle domande che l’MV pone ai due Sorveglianti, solo con la differenza che, in Carboneria, esse sono rivolte ai due Cugini Copritori. 
Al termine del dialogo e per sancire l’apertura dei lavori, il CM ordina ai convenuti una triplice batteria, che avviene con il percuotere ritmico dei bastoni a guisa dei colpi dati in grado di Maestro. 
Il Candidato al primo grado (Cugino Spaccalegna, o Cousin Fendeur), s’appressa, bendato, all’ingresso e viene ammesso nei modi consueti; si reca poscia, deambulando sempre in senso orario attorno alfuoco e accompagnato dal Cugino Copritore, di fronte al ceppo del CM dove, sbendato ed inginocchiato su di una fascìna, presta il più terribile dei giuramenti, attorniato, a semicerchio, da Cugini e Fratelli. 
Continuando la deambulazione, il novello iniziato arriva alla Capanna del Cugino Mercante, dove gli viene richiesto di spaccare un tronco di legno, in senso longitudinale, in tre parti eguali.
 
Passando poi di fronte alla Capanna del Cugino Orso, egli viene furiosamente attaccato dall’animale, attimo di tensione suprema, finchè l’animale stesso, ormai prossimo alle terga dello sventurato, sia posto in fuga dallo sforzo congiunto dei Buoni Cugini tutti che, brandendo le loro accette, si scagliano all’unisono in difesa del nuovo Cugino, gettando grida spaventevoli. 
Egli giunge poi, e nuovamente si inginocchia sulla antistante fascina, alla capanna del Cugino esperto, ove viene mondato e battezzato sotto uno scroscio d’acqua fresca. 
Dopo queste tre prove, è il turno del Cugino Vivandiere, che, quadrando il cerchio, rifocilla l’iniziato con un boccale di vino e lo accompagna alfine al proprio ceppo, salutato da una triplice batteria dei Cugini. 
Segue la lettura d’una tavola, effettuata deambulando nel modo consueto attorno al fuoco. 
Sul finire della Baracca, Il CM pone una serie di domande rituali ai Cugini, alle quali si risponde con gesti, toccamenti e parole particolari di quel rito. Pare però di capire che la prima parte di tale catechismo è di tipo, diciamo, “riconoscitivo” e “formale”, con la seconda invece più propriamente simbolica e filosofica, con accenni a particolarità peculiari del mondo forestale e celtico. 
Segue la chiusura dei lavori, caratterizzata da un’ulteriore triplice batteria, l’annullamento del cerchio magico e la consumazione rituale del pane e del vino da parte dei convenuti. 
Il Rito Forestale sembra nascere come ibrido tra l’elemento operativo, rappresentato dalla base massonica “Carbonara” e quello speculativo della venerazione della Grande Madre, la dea celtica Dana. A questo proposito, si nota, almeno dal punto di vista massonico, la tutt’ora non perfetta armonia, all’interno del rito, tra gli spezzoni druidici iniziali quali l’accensione del fuoco sacro da parte dell’elemento femminile (le sacerdotesse druide) e il tracciamento del cerchio magico, con il proseguo della cerimonia, di natura prettamente massonica tradizionale e simbolica. 


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