A Gloria del Gran Maestro dell’Universo e del Nostro Protettore San Teobaldo

Rituale dell'Ordine dei Tagliatori

detto del Grande Alessandro della Confidenza
(seconda metà del XVIII secolo)

Traduzione di A...L...C...
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Catechismo

D. - Cosa desiderate?
R. - Parlare al mio maestro.
D. - Chi è i vostro maestro?
R. - Il G: Al: della C::.
D. - Come vi chiamate?
R. - Giuseppe.
D. - Di dove venite?
R. - Da dove mi avete mandato, G: Al::.
D. - E dove vi ho mandato?
R. - Alla ricerca del bambino smarrito.
D. - Siete fratelli?
R. - Sì, G: Al::.
D. - Dove siete stato ricevuto?
R. - Nella foresta quadrata.
D. - Chi vi ha ricevuto?
R. - Il G: Al: della C:: e Giuseppe.
D. - In quale anno il nostro Ordine è stato creato?
R. - Nel Sette Cento.
D. - Come è stato istituito?
R. - Il G: Al: della C: passeggiando un giorno nella foresta del Libano presso la valle del Sinac, nel regno di Tiro, ove si era ritirato con la sua Corte per costruirvi un palazzo, scorse una luce che lo condusse molto avanti nella foresta, presso d'un albero sulla scorza del quale era scritto in lettere d'oro: "Abbattimi, tagliami, e nel mio cuore troverai di che formare l'ordine dei Tagliatori".
D. - Cosa fece il G: Al:: alla vista di quella scritta?
R. - Il Nostro Caro Alessandro sempre sottomesso nell'obbedienza agli ordini dell'Altissimo, digiunò tre giorni e fece molte preghiere, quindi aprì quell'albero e nel suo cuore trovò un libriccino intitolato "il prodigo convertito o l'ordine dei Tagliatori".
D. - Quanti fratelli occorrono per ricevere un fratello tagliatore, in un luogo ove non si trovi un cantiere costituito?
R. - Occorrono tre semplici fratelli tagliatori, ma un cavaliere tagliatore Eletto basta.
D. - Avete trovato il bambino smarrito.
R. - Sì, G: Al:: , e l'ho riportato a suo padre.
D. - Avete rimesso al bambino smarrito il presente che vi avevo ordinato di fargli?
R. - Sì, G: Al:: , e glie ne ho fatto conoscere la proprietà.
D. - Come chiamate i fratelli che stanno di fianco al Grande Alessandro?
R. - Il fratello che comanda a destra si chiama Giacomo e quello a sinistra Pietro.
D. - Qual'è il posto di Giuseppe?
R. - Dall'altra parte del G: Al::.
D. - Come si chiama il luogo ove si adunano i fratelli?
R. - Noi lo chiamiamo cantiere.
D. - Chi è vostro padre?
R. - Dio.
D.- Chi è il secondo vostro padre?
R. - Il G: Al: della C::.
D. - Chi è vostra madre?
R. - La Santa Chiesa, fuori della quale non c'è salvezza.
D. - In quale zona vi ho inviato alla ricerca del bambino smarrito?
R. - Nella foresta del Libano, ordinandoci di riportarlo morto o vivo.
D. - Non avete trovato nessuno, sulla vostra strada, che vi abbia inquietato?
R. - Noi abbiamo incontrato parecchi dei nostri fratelli i quali ci han detto che se non avessimo risposto da veri fratelli tagliatori a tutte le domande che ci ponevano ci avrebbero tolto la vita, e ci avvertirono di tenerci in guardia, perché molti dei fratelli che il G: Al:: aveva inviato alla ricerca del bambino smarrito erano stati trovati derubati e assassinati dai ladroni che abitavano in gran numero le foreste del Libano.
D. - Come è chiamato l'uomo che non è stato ricevuto tagliatore?
R. - Prodigo.
D. - Quali sono i doveri di un vero tagliatore?
R. - Di custodire inviolabilmente il segreto dei tagliatori e di patire piuttosto la morte che rivelare una sola parola di ciò che gli è confidato in cantiere.
D. - Che cosa è vietato a un vero fratello tagliatore?
R. - Di ricevere un prodigo clandestinamente o fuori dal cantiere, se ce n'è uno, perché altrimenti gli altri fratelli sono in diritto di disconoscere e di distruggere chiunque sia capace di un tal crimine.
D. - Che cosa avete visto nella foresta del Libano?
R. - Una grotta coperta di fogliame, abbellita da belle statue; vi ho visto il nostro G: Al: della C:: tutto coperto di gloria, incoronato di alloro, e sospeso sulla sua testa era un triangolo d'oro impreziosito da tre diamanti, uno per ogni punta.
D. - Che cosa porta il G: Al:: sul davanti?
R. - Un grembiule di pelle bianca guarnito di verde, a significare la speranza che abbiamo di ricevere Dio nostro padre.
D. - Non c'era niente di notevole nel grembiule che portava il G: Al: della C::?
R. - Quattro grandi cose.
D. - Quali sono?
R. - 1º - C'era nel mezzo un cuore bordato di nero, il quale rappresenta il rimorso che dobbiamo provare per avere offeso Dio nostro padre; 2º- Nel mezzo del cuore una lacrima rossa, che rappresenta il dolore che dobbiamo eternamente portare in cuore per la morte del nostro G: Al: della C:: ; 3º - Quattro utensìli necessari ad ogni fratello, e segnatamente: un'ascia, un cuneo, un mazzuolo e un triangolo; 4º - Tre tagli sulla parte bassa del grembiule, che rappresentano le tre persone della Santa Trinità.
D. - Dov'era la torre del G: Al: della C::?
R. - Nella foresta del Libano, nella valle del Sinac, nel regno di Tiro.
D. - Qual'era la sua forma?
R. - Un Quadrato costruito col legno del Libano.
D. - Quali erano la sua altezza e larghezza?
R. - Era alta 100 piedi e larga 4, e vi si vedevano sopra tre mazzi di sempreverdi a segnare la sua eternità.
D. - Di cos'era pavimentata?
R. - Di un marmo bianco.
D. - Quante porte aveva questa torre?
R. - Tre.
D. - Dove erano affacciate?
R. - La prima al Sud, la seconda all'Est e la terza all'Ovest.
D. - Per quanti scalini si arrivava alla prima?
R. - Per 12 scalini, che rappresentavano i 12 apostoli; alla seconda si arrivava per 4 scalini che rappresentavano le 3 stagioni dell'anno, alla terza ancora per 4, che rappresentavano i 4 evangelisti.
D. - Cosa c'era di notevole attorno a questa torre?
R. - 16 belle colone di marmo nero, alte 50 piedi su 15 di circonferenza.
D. - Cosa avevano sopra?
R. - Una statua di marmo bianco alta 3 piedi, in onore dei 16 cavalieri tagliatori che furono inviati a gruppi di 4 dal nostro G: Al: della C:: per popolare il mondo di tagliatori.
D. - Che cosa c'era dentro questa torre?
R. - Il trono del nostro G: Al: della C::.
D. - Quanti scalini occorreva salire per arrivarvi?
R. - Sette
D. - Che cosa significavano?
R. - Le sette piaghe della Santa Vergine.
D. - Dove era posto il trono?
R. - A Nord.
D. - C'era qualcos'altro?
R. - Vi si vedevano 12 lampadari.
D. - Che cosa significavano?
R. - I 12 mesi dell'anno.
D. - Quante braccia aveva ogni lampadario?
R. - Sette ciascuno, a significare i sette giorni della settimana.
D. - Non c'era nulla di notevole sulle porte della torre?
R. - C'era un cartiglio a ciascuna porta.
D. - Qual'era la divisa della prima?
R. - la prima: il passato mi ha deluso; la seconda: il presente mi tormenta; la terza: l'avvenire mi spaventa.
D. - Quanto c'è dalla foresta del Libano alla valle del Sinac?
R. - Una lega.
D. - E quanto dalla valle del Sinac al regno di Tiro?
R. - Cento leghe.
D. - Che cosa serviva da cuscino al G: Al::?
R. - Un'ascia.
D. - E da coperta?
R. - Un cuneo.
D. - Qual'era il letto del G: Al: della C::?
R. - Una culla di marmo bianco.
D. - Quanto ha vissuto il G: Al::?
R. - 300 anni.
D. - Dove è stato sepolto?
R. - In un mausoleo di marmo bianco lungo 12 piedi, alto 7 e largo 4.
D. - Qual'era il suo epitaffio?
R. - Il tempo viene a capo di tutto e il G: Al:: ha finito il suo corso.
D. - Quante qualità di legno deve conoscere un fratello?
R. - Quattro.
D. - Quali sono?
R. - La quercia, l'olmo, il pruno e il (seudre).
D. - Datemene la spiegazione.
R. - L'olmo è il legno che servì per fare la bara di nostro Signore, la quercia la croce sulla quale spirò, il pruno la corona che gli fu messa e il (seudre) fu l'albero al quale Giuda si impiccò.
D. - Dov'è situato il cantiere?
R. - Nella foresta del Libano.
D. - Cosa significa la medaglia che portiamo al collo?
R. - E' il segno di distinzione che il G: Al: della C:: diede ai suoi fratelli.
D. - Qual'era il colore del nastro?
R. - Il bianco, a mostrare la purezza del cuore e l'innocenza dell'anima.
D. - Quali sono i doveri dei fratelli tagliatori?
R. - Visitare i loro fratelli ammalati, aiutarli in ogni occasione, non parlar male di loro, difenderli al bisogno, mantenere il segreto su ciò che si dice in cantiere, assistere a tutte le assemblee, se non si è impediti da affari inderogabili, e non parlar mai di un assente, qualunque male ci abbia fatto.
D. - Qual'è la parola di passo?
R. - Datemi la prima lettera e vi darò la seconda...


D. - Come deve farsi riconoscere un fratello?
R. - Con i segni conosciuti fra noi.
D. - Che ora è adesso?
R. - E' l'ora di divertirsi.
D. - Dove sono Giacomo e Pietro?
R. - Mi vengono dietro.
D. - Se un fratello si trova nell'imbarazzo, come deve farsi riconoscere di giorno?
R. - Deve incrociare le braccia.
D. - E di notte?
R. - Deve gridare: "A me, fratelli, mi sono smarrito!"
D. - Se un fratello vuol parlare a qualche fratello che si trova in compagnia, che segno deve fare?
R. - Portare la mano al primo bottone dell'abito.
D. - Qual'è il segno per far sapere che si è capito?
R. - Portare la mano alla fronte e toccarla con la punta delle dita.

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